Un Patto Federativo Repubblicano

Il sondaggio della settimana scorsa pubblicato da Repubblica sugli umori degli italiani fa sapere che la sfiducia nei partiti è ancora aumentata così come il sentimento di distacco dallo Stato. Una tale crisi di consenso non si spiega semplicemente con le difficoltà incontrate dalle principali promesse di rinnovamento di questa legislatura, ma con la sempre più profonda convinzione nei cittadini che nessuna delle forze della politica sia in grado di invertire la rotta di declino che il Paese ha preso da trent’anni a questa parte. Si era pensato che bastasse liberarsi del pentapartito e della prima Repubblica, cambiare le leggi elettorali, affidarsi ad un leader lungimirante, ed ecco invece dove ci siamo trovati ridotti. Riannodare il filo di una storia e recuperare i suoi passaggi virtuosi non è un’impresa facile. Presa una rotta di marcia catastrofica con il referendum maggioritario e l’eliminazione giudiziaria dei partiti estensori della Costituzione, nessuno ha voglia di ammettere di aver sbagliato tutto e tanto meno sarebbe possibile ricominciare daccapo come se tutto quello che è avvenuto si potesse cancellare. E’ possibile però per lo meno compiere lo sforzo di richiamare quanto di sano sia rimasto nel Paese ad un impegno comune. L’Italia e la vita politica possono essere migliori di quelle che sono. Le forze di minoranza discriminate dal sistema maggioritario hanno dato un grande contributo allo sviluppo ed al benessere della vita degli italiani dal secondo dopoguerra in avanti, dall’adesione allo Sme alla battaglia, vinta, per i diritti civili. Bisogna saper individuare altri obiettivi utili alla ripresa del Paese ed impegnarsi per raggiungerli. La Repubblica, non è solo il mero esercizio del potere ma la pretesa che questo sia efficace e capace di conseguire risultati utili per la comunità. Un patto federativo tra coloro che hanno interesse al futuro positivo del Paese, un patto federativo repubblicano, è l’ultima possibilità da offrire ad un’Italia sul punto di smarrirsi completamente.

Roma, 9 gennaio 2017